lunedì 19 novembre 2012

Quella Svezia che tante cose insegna.



Volvo e la sua V60 Hybrid Plug-in (di cui potete vedere il nostro videotest nell'allegato youtube) sta testando un nuovo caricatore rapido per vetture elettriche in grado di limitare il tempo di ricarica ad un’ora e mezza. Il nuovo caricabatterie è sei volte più veloce dei dispositivi attualmente a bordo delle vetture e potrebbe essere la chiave di volta per superare lo scetticismo di chi di auto elettriche non vuol proprio sentirne parlare. Un diffidenza nota anche a Lennart Stegland, Vice Presidente Sistemi a Propulsione Elettrica di Volvo Car Corporation:“Sappiamo che tempi di ricarica brevi e un’ampia autonomia di percorrenza sono fattori essenziali per i potenziali acquirenti di auto elettriche. L’unità di ricarica rapida contribuisce a risolvere il problema conosciuto come ‘ansia da autonomia’, dato che consente di ricaricare più facilmente la vettura durante la giornata. E anche se non si ha tempo sufficiente per un’ora e mezza di ricarica, bastano solo 30 minuti per avere un’autonomia di percorrenza di altri 80 km”. Il nuovo caricatore verrà installato a fini valutativi su una serie di Volvo C30 Electric. Il nuovo carica-batterie rapido da 22 kW è il primo al mondo alimentato con corrente trifase e ha dimensioni sufficientemente compatte da essere inserito in un’automobile elettrica.

90 minuti per la ricarica: incredibile!!
Offre all’automobilista la scelta fra due modalità di utilizzo: collegandolo a una presa di corrente trifase da 32A si può avere un’ autonomia di percorrenza di 80 km in soli 30 minuti. La ricarica completa richiede, come detto, 90 minuti. Se collegato a una normale presa mono-fase da 230 V effettua la ricarica in 8-10 ore, a seconda della corrente disponibile. “L’utilizzatore può ‘rabboccare’ il pacco-batterie aumentandone il livello di carica una o più volte al giorno. Questo significa che l’autonomia di percorrenza giornaliera può essere estesa notevolmente pur mantenendo invariato il basso costo di gestione rispetto a un’automobile con un motore endotermico convenzionale,” aggiunge Lennart Stegland.grandi progressi dunque che provengono da quelle aree geografiche del nord-europa un tempo indicatrici di tutto ciò che di più evoluto la scena sociale e tecnologica poteva vantare; e pur fra alterne vicende nulla è dunque cambiato.

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