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sabato 17 marzo 2012
OPEL : l'evoluzione di un marchio.
La Opel Astra OPC - declinazione ad altissime prestazioni della, da poco sul mercato, coupè - svela le proprie peculiarità innovative nel corso del Salone di Ginevra 2012 oggi giunto a conclusione: ed è stata l’ultima arrivata fra le hatchback ad altissime prestazioni promettendo potenza ed handling. Sotto al suo cofano un 4 cilindri 2.0 turbo ad iniezione diretta da 280 CV e 400 Nm di coppia motrice. Ma a fare da presumibile elemento dirimente rispetto alla concorrenza saranno trasmissione ed autotelaio.
La vettura è equipaggiata con un differenziale a slittamento limitato realizzato dalla tedesca Drexler, il primo del suo genere ad essere installato su una trazione anteriore di grande serie: esso utilizza un gruppo-dischi che trasferiscono la coppia motrice sull’assale anteriore prima che si verifichi lo slittamento delle ruote. Una soluzione meccanica adottata sulle trazioni anteriori da competizione già dagli anni ’60 e caratterizzata da un’azione di intervento abbastanza brusca. Tuttavia in Opel assicurano che il dispositivo ha un set-up regolato per essere inavvertibile nel funzionamento, rimanendo al contempo capace di garantire un miglior feeling di sterzo rispetto ad auto concorrenti con differenziale Torsen.
Innovativo anche il comparto sospensivo anteriore composto da uno schema HiPerStrut che utilizza gli stessi punti di ancoraggio della sospensione McPherson di serie, ma garantisce una minor perdita di camber in curva e quindi un miglior livello di aderenza, di inserimento e maggior progressività. Attenuate anche le reazioni sullo sterzo e la sensibilità agli scuotimenti su fondi regolari. La rigida torsionale complessiva della vettura è aumentata del 40%; inoltre il telaio FlexRide permette di irrigidire gli ammortizzatori, regolare la risposta dello sterzo e dell’acceleratore. Le molle delle sospensioni sono più ferme del 30%, mentre la barra antirollio anteriore è stata maggiorata del 5% rispetto alla Astra GTC. Rinforzato anche l’assale posteriore. Nella regolazione più sportiva del sistema FlexRide, l’auto è quindi complessivamente più rigida del 60% contribuendo così a far evolvere il “messaggio aziendale” del marchio tedesco appartenente alla General Motors statunitense in chiave più dinamica, capace di attrarre anche quella consistente porzione di utenti che sino ad ora vedevano la casa di Russelsheim soltanto in veste di costruttore generalista ,orientato ad attrarre clientela fra le fasce più deboli della popolazione.Ora con OPC il messaggio è chiaro: qualcosa (molto), anche in Opel, è cambiato.
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