venerdì 21 settembre 2012

Quei colori ( e quelle prestazioni motoristiche) che imposero la Fiat 131 Racing alla fine degli anni '70.



La Fiat 131 Racing 2000 Tc (twin cam : doppio albero a camme in testa) fu la novità “ sportiva” della gamma Fiat 131 per l’anno 1978. Ma quale è la peculiarità che distinse questa vettura da una concorrente come ad esempio la Opel Rekord 2000 di contemporaneo ingresso sul mercato? E perché il popolare mensile Quattroruote volle metterle a confronto pur trattandosi di modelli dalla non coincidente “vocazione di mercato” ovverosìa non dello stesso segmento? Le prestazioni parlavano di una prevalenza Fiat per quanto riguarda la brillantezza di marcia ma non era questo il dato saliente : era la particolarissima ed inedita “veste cromatica” a svecchiare in un sol colpo tutta la gamma di quel modello ed a far invecchiare l’aspetto estetico della concorrenza. Equipaggiata con un quattro cilindri bialbero di 1995 cm³ da 115 CV e riconoscibile per l'impostazione sportiva (spoiler, bandelle sottoporta, cerchi specifici, frontale a doppi fari circolari, sedili sportivi, paraurti chiari, volante corsaiolo). 

La Fiat 131 Racing del 1978 in livrea arancio. Notare l'originale accostamento cromatico con paraurti e cerchioni.
Nel 1980 furono prodotti alcuni esemplari di 131 Racing Volumetrica, sovralimentata con un compressore volumetrico a lobi (140 CV). Nel 1976 la Fiat presentò la 131 Abarth Rally, la cui versione stradale venne prodotta in 500 esemplari per essere omologata nel Campionato Mondiale Rally (che vincerà tre volte: 1977, 1978 e 1980). Basata sulla carrozzeria della 2 porte prima serie, opportunamente alleggerita e rinforzata, la Abarth Rally era priva dei paraurti e dotata di parafanghi allargati, spoiler, alettoni e prese dinamiche ed una presa d'aria sul cofano motore. Sostanziose le modifiche tecniche. Il motore era un 4 cilindri bialbero derivato dal due litri Fiat (e sviluppato dalla Abarth), con distribuzione a sedici valvole e una cilindrata di 1995 cm³ da 140cv nella versione stradale, alimentata da un carburatore doppio corpo (235cv in quella da corsa dotata d'impianto di iniezione meccanica). 

La 131 Abarth rally in livrea "olio Fiat": vinse molte competizioni.
La sospensione posteriore, a ruote indipendenti, derivata da quella della 124 Abarth Rally, rimpiazzava quella ad assale rigido di serie, mentre la carrozzeria aveva elementi (cofani, spoiler e parafanghi) in vetroresina o in alluminio (portiere, tetto). Sulla stessa base l'Abarth allestì anche due prototipi: la 031 (col motore V6 della 130) e la 035 (con un due litri sedici valvole sovralimentato con un compressore volumetrico di tipo roots a lobi, motore che verrà poi utilizzato per la Lancia Rally 037) Queste vetture rimasero allo stadio di prototipo. La prima, con Giorgio Pianta alla guida, vinse il Giro d'Italia automobilistico del 1975. È stata inoltre utilizzata in maniera massiccia da numerosi stuntman, come Holer Togni, per eseguire ardite acrobazie durante i loro spettacoli. Che dire? Una gran vettura!

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